Oggi ci ha lasciato Enzo Mari, un gigante del design italiano, una persona che nonostante gli “sfarzi” di quello che è diventato il design negli anni ha mantenuto sempre un approccio critico verso la materia e un’attenzione particolare verso il lato sociale del design in cui personalmente credo: progettare per le persone perché il design abbia un impatto sulla società.

Ad esempio voglio ricordare un progetto che mi ha colpito moltissimo di Mari, il manuale del 1974, “Proposta per un’Autoprogettazione” Questo progetto particolare in cui, seguendo le istruzioni e tramite il solo utilizzo di chiodi e martello, si poteva (e si può!) costruire un’intera serie di mobili in legno.


Le forme squadrate ne dettano l’estetica, aspra ma calda e mi ricordano certe costruzioni di fortuna messe in piendi quasi dal nulla, dove le persone trovano rifugio, sono pezzi che sanno di umanità.


